Le Comunità Montane, enti locali costituiti da Comuni Montani, sono un ente "giovane": sono, infatti, state istituite dalla legge 1102/71 con lo scopo specifico della valorizzazione delle zone montane, tramite, essenzialmente, le promozioni di tutte le iniziative volte a eliminare gli squilibri di natura economica e sociale, esistenti tra le zone di montagna ed il resto del paese, la difesa del suolo e la protezione dell'ambiente.
In precedenza lo Stato aveva, nel corso degli anni, emanato varie norme a favore della montagna, ma in modo frammentario e settoriale, distribuendo fra enti diversi competenze e finanziamenti.
Con la creazione di un nuovo ente locale, la Comunità Montana, lo Stato ha voluto un unico soggetto competente per tutto ciò che attiene lo sviluppo delle zone montane.
Lo Stato aveva poi affidato alle Regioni, la disciplina delle Comunità Montane e la suddivisione del territorio regionale in zone omogenee, ognuna delle quali ha costituito una Comunità Montana.
La Regione Liguria ha provveduto in merito con le LL.RR. n° 15/73 e 27/73, costituendo 19 Comunità Montane.
La Regione Liguria ha poi dato un impulso decisivo ai nuovi enti provvedendo, con la L.R. 6/78, a delegare alle Comunità Montane liguri le funzioni amministrative in materia di agricoltura, foreste (comprensivo dell'importante settore della bonifica montana) ed economia montana.
Lo strumento operativo più importante a disposizione della Comunità Montane è stato sin dal loro sorgere, il Piano di sviluppo economico sociale in cui sono analizzati i bisogni e le problematiche del territorio di competenza e sono individuati gli interventi da realizzarsi nei vari settori.
Questa impostazione è stata sostanzialmente mantenuta nelle riforme legislative succedutesi in tempi recenti ( legge 142/90 "Nuovo ordinamento delle autonomie locali", legge 97/94 "Legge sulla montagna") ma si è venuto accentuando, nel contempo, il ruolo delle Comunità Montana, come enti destinati a svolgere, in modo associato, funzioni comunali. Già nella legge 1102 era prevista le delega di funzioni dai Comuni alle Comunità Montane e negli anni i Comuni Montani hanno utilizzato ampiamente tale facoltà per assicurare efficienza, economicità ed efficacia all'azione amministrativa nello svolgimento di funzioni (depurazione, raccolta e smaltimento R.S.U., servizi sociali, ecc ) che richiedevano un livello organizzativo che superava i confini angusti, le limitate risorse umane ed economiche di un Comune Montano.
Tale impostazione ha avuto il suo pieno riconoscimento normativo con il decreto legislativo 18 agosto 2000 n° 267 "Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali" che ha qualificato le Comunità Montane come "Unioni di Comuni" Montani e parzialmente montani.
La nuova legislazione in materia di enti locali detta poi direttamente la disciplina delle Comunità Montane, statuendo che la Comunità Montana ha un organo rappresentativo e un organo esecutivo composti da sindaci, assessori o consiglieri dei Comuni partecipanti. Il presidente può cumulare la carica con quella di Sindaco di uno dei Comuni della comunità. I rappresentanti dei Comuni della Comunità Montana sono eletti dai consigli dei Comuni partecipanti con il sistema del voto limitato garantendo la rappresentanza delle minoranze.
La Regione individua concordandoli nelle sedi concertative di cui all'art. 4, gli ambiti o le zone omogenee per la costituzione delle Comunità Montane, in modo da consentire gli interventi per la valorizzazione della montagna e l'esercizio associato delle funzioni comunali. La costituzione della Comunità Montana avviene con provvedimento del Presidente della Giunta Regionale.
La Comunità Montana Valli Stura Orba ha operato fin dalla sua costituzione in questa direzione, così a partire dalla fine degli anni 70 ha posto mano, su delega dei Comuni alla realizzazione di un collettore fognario consortile ed impianto di depurazione finale, localizzato a Rossiglione in Località Frere, a servizio dei Comuni della Valle Stura. Nel 1985 ha provveduto alla metanizzazione della Valle attraverso una concessione con una ditta del settore per la realizzazione della rete per la distribuzione del gas e la successiva fornitura.
Nel campo agricolo ha impostato la propria attività a sostegno e valorizzazione della tradizionale attività zootecnica e della connessa attività di trasformazione del latte e derivati (vedi economia e Valli del Latte) utilizzando finanziamenti regionali, statali, e comunitari e dotandosi fin dai primi anni di regolamenti propri, volti a sostenere la selezione genetica, la mutua bestiame, l'assistenza zooiatrica, piccoli interventi di manutenzione del territorio, ecc.
Nel campo della forestazione, l'esperienza maturata negli anni, gestendo il Vivaio forestale regionale e operando con gli strumenti finanziari previsti da leggi regionali, statali e regolamenti comunitari ha portato alla nascita di un Consorzio Forestale per la gestione delle proprietà boschive pubbliche e private ed allo sviluppo di un progetto con la Regione Liguria, per la realizzazione di un sistema integrato energetico forestale attraverso tre impianti termici a biomasse forestali.
Difesa del suolo.
La Comunità opera nella difesa del suolo con competenze in materia di bonifica montana e di vincolo idrogeologico in base alle leggi regionali, fin dal 1978. La materia attualmente è disciplinata dalle LL.RR. 9/93, 45/96, 18/99 e 4/99.
A seguito degli eccezionali eventi calamitosi succedutisi negli anni, la Comunità Montana Valli Stura e Orba ha avviato, di concerto con la Regione Liguria, la Provincia di Genova e l'autorità di Bacino del Po, lo studio delle condizioni idrografiche e geologiche del bacino del torrente Stura per l'intero tratto che attraversa il territorio dei Comuni di Masone, Campo Ligure e Rossiglione al fine di localizzare le criticità presenti ed individuare modalità e strumenti per eliminarle.
Rispetto alla tradizionale metodologia che operava studi puntuali localizzati in quelle aree maggiormente colpite da eventi alluvionali, lo studio effettuato ha operato una decisa inversione di rotta considerando tutte le variabili offerte dall'intera asta fluviale interessata, in modo da potere più adeguatamente valutarne gli effetti e individuare quindi interventi coordinati e complementari che potessero apportare i maggiori benefici e risolvere compiutamente le problematiche individuate. A tal fine sono stati adoperati software prodotti dal Genio Militare Americano in collaborazione con importanti istituti universitari statunitensi in grado di produrre un modello matematico del territorio il più possibile rispondente alla realtà dei luoghi. Le soluzioni adottate hanno fatto riferimento a quanto proposto dall'ingegneria naturalistica, compatibilmente alle condizioni di dissesto che via via si presentavano per attenuarne l'impatto e per meglio inserire le opere nel contesto ambientale di riferimento.
Gli studi così condotti hanno individuato per la parte dello Stura che riguarda Masone e Campo Ligure alcuni elementi critici ai quali imputare la maggior responsabilità per gli eventi alluvionali. Oltre alla condizione generale di insufficiente larghezza dell'alveo, di per sé incapace di smaltire grosse quantità di acqua, strutture ingombranti occupavano parzialmente il sedime o lo costringevano in un innaturale percorso.
Gli interventi hanno consentito l'adeguamento delle sezioni di deflusso mediante la demolizione delle opere di ostacolo, la ricostruzione delle opere di difesa spondale secondo nuovi tracciati e la realizzazione di deflettori che favoriscono il corretto innesto delle acque degli affluenti nello Stura. Per quanto concerne il territorio del comune di Rossiglione si è invece potuto valutare che le problematiche legate al corso dello Stura, se si escludono i tratti interessati da confluenze, era no per lo più legate alla mancanza di manutenzione dell'alveo ostruito dal materiale trasportato e depositato per anni dallo stesso torrente.
Complessivamente le condizioni di deflusso sono decisamente migliorate arrivando quasi a raddoppiare la portata idraulica.
Tale operazione, unicamente al sistema di tele - allertamento, consente il recupero a condizioni di maggior sicurezza di ampie porzioni dei territorio e la restituzione delle stesse alla collettività per il loro utilizzo.
Fonte http://www.cmvallisturaorba.it/cm/index.htm |